Me lo hanno sempre detto, che sono una da rosso. Le tinte forti funzionano con me.

L’ avevo comprata per Ale, quella gonna, esattamente un anno fa, un sabato in cui l’aria d’estate poteva vincere tutto, anche quella crisi. Così credevo. L’avevo messa insieme al rossetto, quello che non osavo mai.

Non sarebbe bastata: volevamo solo vincere, invece di avvicinarci.

L’ho rimessa un’ altra volta, la gonna delle occasioni, per un evento strano, fatto di sconosciuti e di possibilità. Non era la mia.

Oggi lo è stata, in un posto del cuore: ci ho messo il corallo, il mascara e quella sicurezza che le carte di dixit riescono a darmi. Fuori dagli schemi, in questa me scontornata, ho giocato anch’io.

E ancora una volta il piccolo miracolo: sconosciuti farsi vicini, farsi persone. Cocaina, disabilità, separazione, la storia di una nonna e di un amore perduto, di chi cambia strada e di chi, invece, la strada la ritrova. Un nuovo incontro, di fronte a un binario quando si sceglie di restare, con la valigia in mano. Memorie di matrimoni e di certezze: ritrovarsi diversi, meno volenterosi, meno efficienti. La positività e la malattia, dirsi addio quando avevamo giurato di farcela, che quelli forti saremo stati noi. Scoprire quanto profondo è il silenzio, duro l’abbandono, costoso ricominciare.

Potrà la vulnerabilità salvarci?

La bellezza di una conchiglia si ritrova nella perla che è frutto del suo dolore.

 

Torino Spiritualità, 20 Giugno 2021.